• isa-mg

ROSSO BARBERA IL GIRO DELLA ROCCA

17/10/2023

CASA PRUNOTTO: MOSTRA DI ENRICO PAULUCCI. DIPINTI E GRAFICA

ENRICO  PAULUCCI
L’infanzia ritrovata   ( Se non diventerete come bambini…) Ritrovare l’infanzia primigenia accade solo dopo l’indagine su di sé, dopo un lavoro interiore, dopo essersi confrontati e aver integrato le proprie parti oscure. La discesa in profondità é necessaria per poi risalire alla superficie della personalità. Solo allora, dopo aver capito attraverso l’intuizione profonda la nostra origine, si può ritrovare l’integrità dell’infanzia, Questo accade solo ai Maestri. Quello che percepisco nelle opere  di Enrico Paulucci è la capacità di porgere una visione fanciullesca di quando tutto è nuovo e non si dà niente per scontato. Si vive nello stupore senza aver bisogno di magnificenza, perché un filo d’erba ha la medesima importanza di un cielo stellato e le più grandi ricerche scientifiche, con le loro soluzioni, sono già contenute nella bellezza di una margherita. Così, una mente limpida propone il gioco creativo del percorrere la tela con i colori. Una spontanea creazione di chi, ritrovando la visione infantile non dimentica però, l’esperienza nell’uso del colore e del segno pittorico.
Trasformare la sapiente arte del dipingere in gioco é frutto di abilità non comune, come lasciarsi trasportare nel regno della fiducia e del non controllo; fluire guidati dall’intuito. Proprio la conoscenza intuitiva, fuori dalla saccente visione adulta e dalle aspettative, lo sguardo ingenuo e la meraviglia nel vedere il mondo, riesce a cogliere la profondità nelle forme e nei colori; il loro originario sbocciare alla vita. “Giocare é cosa seria…” ha detto qualcuno, e dipingere come fosse un gioco innocente lo é altrettanto; favorisce l’attenzione della mente creativa operando una trasformazione che viene espressa e concretizzata sulla tela. Esercitare l’arte mantenendo l’integrità dell’infanzia é cosa da Grandi e questo artista é un maestro che ha fatto della pittura il veicolo per la sua manifestazione migliore. Nelle opere di Enrico Paulucci osserviamo la nitidezza nei colori, i blu profondi, i verdi animati dal rosso… Distese di giallo luminoso con campiture di arancione; banalità, raccontate così, perche é estremamente difficile raccontare i colori. E’ per questo che esistono i pittori, perché saper mostrare i colori, é il loro mestiere.
Enrico Paulucci attua questo racconto con eccellenza e ci conduce a contemplare l’universo naturale. Possiamo rallegrarci ammirando alberi, prati, mare, vele o fiori, soggetti a lui cari, percepiti con i suoi occhi, privi di preconcetti, privi del pensiero di come dovrebbero essere. A trattila prospettiva viene annullata, le dimensioni falsate. E’ un mondo visto col candore di un bambino. La vivace giostra di forme e di colori ci cattura in un gioco cromatico avvincente che ci seduce. Un movimento a ventaglio si apre sullo scenario dei paesaggi più graditi all’artista; figure e oggetti abbracciati dal mondo abituale dove i ricordi incalzano e, il presente presagisce nuovi progetti. L’infanzia ritrovata, forse mai perduta, ma lasciata nell’ombra di una esistenza che indaga sul significato e che della vita coglie le situazioni più rilevanti. Eppure solo nell’approfondire in se stessi la ricerca scopriamo l’essenziale. Enrico Paulucci ha saputo offrirci opere d’arte nate da questa ritrovata origine di sé e del mondo contemplato con meraviglia. E’ la complessità semplificata dal rigore e dalla sintesi nel segno e nel colore.    Enza Prunotto