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ROSSO BARBERA IL GIRO DELLA ROCCA

17/10/2023

I GRANAI DEL CASTELLO

Il marchese Filippo Valentino I Asinari, oltre ad ammodernare e ristrutturare il castello, promosse a Costigliole la realizzazione di un nuovo edificio, che avrebbe assunto una funzione primaria nella gestione dei terreni agricoli di proprietà della famiglia feudataria: si tratta dell'agenzia, o “Rustico”, come viene anche definito nei documenti dell'epoca. Questa costruzione, attualmente di proprietà privata, era stata destinata ad ospitare granai, cantine e magazzini, diventando così il cuore pulsante di quella grande “azienda agricola” costituita dai vasti possedimenti fondiari degli Asinari. Durante l'assenza del marchese tale patrimonio veniva amministrato da un suo fiduciario, o “agente”, da cui deriva la denominazione del nuovo edificio. L'agenzia, a pochi passi dal castello e dalla chiesa parrocchiale, emerge per imponenza ed eleganza, più simile a una villa signorile che a un edificio a destinazione agricola. La scelta del progettista dimostra d'altronde come Filippo Valentino non intendesse edificare una semplice cascina colonica: il marchese si rivolse infatti a Mario Ludovico Quarini (1736-1800), uno dei principali architetti in quel tempo attivi in Piemonte. I lavori di costruzione furono avviati nel 1781: si trattava del punto d'arrivo di un percorso iniziato vent'anni prima, quando l'Asinari manifestò interesse per il terreno destinato all'agenzia, all'epoca occupato dall'antico cimitero del paese. Il cimitero del centro abitato di Costigliole si trovava originariamente di fianco alla chiesa parrocchiale, con accesso dalla piazza principale del paese. Si trattava di un terreno “attiguo al recinto del (…) Castello” (...)» (si veda l'anno 1761 di questo testo). «L'agenzia del castello si compone di due corpi di fabbrica, facilmente distinguibili, uniti a formare un unico complesso, sfruttando la pendenza del terreno. A livello della piazza si erge l'edificio “a palazzina”, la cui struttura si basa sull'accostamento di volumi geometrici elementari: un corpo cilindrico centrale, su cui s'imposta un “belvedere” a torretta, tra due volumi a pianta quadrangolare. Semplici riquadrature sulle pareti scandiscono le numerose finestre. Il portone d'ingresso è sovrastato da una lastra in marmo sulla quale è incisa un'iscrizione:
BACCHI, AC CERERIS
MUNERIBUS CONDENDIS, ET COLONIS PUERIBUSQUE HORTENSIBUS
PHIL. VALENTINUS ASINARIUS S. MARTIANI
ANNUNCIATAE ORDINIS TORQUATUS
EXTRUXIT MDCCLXXXI
Oltre alla destinazione agricola dell'agenzia, costruita per mettere al riparo i “doni di Bacco e Cerere”, viene rimarcata l'onorificenza del collare della Santissima Annunziata, già rappresentato nell'arma sulla facciata del castello. L'edificio, che all'esterno si sviluppa in altezza su due piani (cui vanno aggiunti la mansarda nel sottotetto e il belvedere), comprende altri due livelli: uno seminterrato e uno sotterraneo, ricavati scavando nel fianco della collina. In tutti i piani, compresi quelli sotterranei, si ripete una suddivisione planimetrica quasi identica.
Testi Paolo Prunotto